Nguyễn Phan Quế Mai - Quando le montagne cantano - Nord

L’epopea di una famiglia vietnamita: “Quando le montagne cantano” di Nguyễn Phan Quế Mai

Dopo le vacanze estive, eccomi tornata con una nuova recensione libresca! Oggi voglio raccontarti uno dei libri che ho messo in valigia per farmi compagnia durante le settimane di relax al mare: un romanzo intenso e coinvolgente, sicuramente tra i più belli che io abbia letto negli ultimi anni. Sto parlando de “Quando le montagne cantano”, romanzo d’esordio dell’autrice vietnamita Nguyễn Phan Quế Mai, pubblicato in Italia dalla casa editrice Nord nel gennaio del 2021. 

Nguyn Phan Qu Mai - Quando le montagne cantano - Nord

Si tratta di una saga familiare che prende spunto dalle vicende vissute dall’autrice e dalla sua famiglia e che mescola sapientemente elementi reali e finzione. Una storia dolorosa e bellissima, sullo sfondo delle atrocità della guerra, delle carestie e delle rivoluzioni che scossero per lungo tempo il territorio vietnamita. 

Tre generazioni segnate dalla guerra

“Quando le montagne cantano” ripercorre quasi un secolo di storia del Vietnam. Due sono le voci narranti che si alternano durante tutta la narrazione: quella saggia di nonna Dieu Lan e quella innocente prima, e più matura poi, della dolce Huong. Quest’ultima inizia ricordando ciò che è accaduto a lei e alla sua famiglia, il racconto inizia dalla fine, per andare a ritroso lungo il corso degli eventi. 

Huong ha solo dodici anni quando, con la nonna, trova la sua casa distrutta dalle bombe, devono quindi rimboccarsi le maniche e ricominciare tutto daccapo. Fino a quel momento per lei la guerra era stata solo un’ombra che ora però rischia di risucchiarla. Per infondere fiducia nella nipote, Dieu Lan inizia il racconto di quella che è stata la sua vita, ciò che ha dovuto affrontare durante gli anni dell’occupazione francese prima e giapponese dopo

Racconta con dolore tutto ciò che ha dovuto subire, la perdita del padre e del fratello, la Carestia del 1945 che ha visto morire anche sua madre e la Riforma Agraria del 1955, che ha colpito duramente tutti coloro che possedevano appezzamenti di terreno e davano lavoro ai contadini. I cosiddetti proprietari terrieri, perseguitati, dovettero fuggire dai propri villaggi e lei, con cinque figli al seguito, fu costretta a fare altrettanto. Il 1955 è anche l’anno dello scoppio della guerra del Vietnam e lei, sempre in fuga, deve a malincuore abbandonare i propri figli per provare a garantire loro un futuro migliore. 

Anni dopo, ripensando al mio passato, avrei capito la paura che doveva aver provato la nonna non sapendo cosa fosse successo ai suoi figli. Eppure si era sempre mostrata forte, perché solo chi va in guerra ha il diritto di mostrare agli altri le proprie ferite.

Nguyễn Phan Quế Mai – Quando le montagne cantano

Quando le acque sembrano essersi calmate, Dieu Lan riuscirà, non senza difficoltà, a ricomporre finalmente la sua famiglia. Accanto alla narrazione della nonna, c’è quella di Huong che ci narra le vicende dal proprio punto di vista: ciò che prova, ciò che sente, l’ansia dell’attesa e la speranza di poter rivedere e riabbracciare finalmente la mamma e gli zii di ritorno dal fronte. 

Le sfide affrontate dal popolo vietnamita nel corso della Storia sono come montagne altissime. Se sei troppo vicino, non puoi scorgerne le vette. Ma, allontanandoti dalle correnti della vita, riesci a guardarle in tutta la loro maestosità.

Nguyễn Phan Quế Mai – Quando le montagne cantano

Dieu Lan, Huong e Ngoc: la forza delle donne

In questo romanzo, tre sono i personaggi chiave e colonne portanti di tutta la storia: nonna Dieu Lan, la nipote Huong e la mamma di quest’ultima, Ngoc. La nonna è colei che, come una grande matassa, regge tutti i fili della vicenda, una donna forte e coraggiosa che, nonostante le numerose perdite e il dolore subito, non si è mai arresa. Ha sfidato povertà, maltrattamenti e intemperie pur di mettere al sicuro la propria famiglia. Un personaggio dunque molto importante, caratterizzato benissimo, una nonna dal carattere severo ma dolce al tempo stesso. Una nonna che si è presa cura di sua nipote, mentre aspettavano impazienti il ritorno di mamma Ngoc.

È solo grazie a lei se la piccola Huong riesce a non perdere la speranza di ritrovare la sua adorata mamma. Lei, una ragazzina sveglia e vivace ma che purtroppo ha dovuto guardare negli occhi troppo presto le atrocità della guerra. Lei che è ancora solo poco più di un’adolescente quando Ngoc fa il suo ritorno dal fronte. Huong ne è ovviamente felicissima ma la madre, al contrario, sembra molto diversa da come la ricordava. Una donna smunta, pallida, che si aggira per casa come uno spettro. È una donna profondamente segnata dal conflitto nel corpo e nell’anima, che quasi stenta a riconoscere e a voler parlare con sua figlia, la guerra sembra quasi averle rubato le parole

Quando entravo nella sua stanza, si girava dall’altra parte. Era tornata, ma in realtà non lo era. La guerra le aveva fatto dimenticare che ero sua figlia.

Nguyễn Phan Quế Mai – Quando le montagne cantano

Toccherà quindi proprio a Huong dimostrare di essere una ragazza forte e coraggiosa e aiutare la mamma a liberarsi del fardello di un doloroso segreto per ridarle finalmente un po’ di serenità. 

Una saga familiare intima e coinvolgente

Leggendo questo romanzo mi sono resa conto di quanto poco conoscessi la storia vietnamita e ho amato moltissimo il modo in cui l’autrice è riuscita a renderla, così intima, intensa e coinvolgente. Ho adorato questo libro fin dalle sue prime pagine e l’ho letteralmente divorato, non riuscivo a staccarmene. E parla una che non è una grande amante dei romanzi storici! 

Una saga familiare indimenticabile che, oltre alle brutture della guerra, ci ricorda il valore dei legami familiari e gli ostacoli che siamo disposti a superare pur di rimanere accanto alle persone che amiamo. 

Lo stile narrativo è così limpido e fluido che la storia scivola via in un baleno, le pagine scorrono veloci e in un lampo ci si ritrova alla fine, quasi con gli occhi lucidi. L’unica difficoltà che si può riscontrare, almeno inizialmente, è l’alternanza delle voci narranti e dei diversi piani temporali, a volte può succedere di non ricordare esattamente chi sta narrando le vicende, ma niente paura, è un “ostacolo” che si supera piuttosto in fretta perché la narrazione è talmente coinvolgente da non lasciare spazio ad altro. 

Come dicevo prima, è un romanzo estremamente doloroso ma splendido: non posso che consigliarlo con tutto il cuore, una storia che vale assolutamente la pena leggere. Trovo che l’autrice abbia avuto anche tanto coraggio nel raccontare tutto quello che è racchiuso in questo libro, non sempre si riesce a parlare di ciò che ci ha sconvolto o causato dolore. È come se si fosse voluta aprire a noi lettori per farci un dono, regalandoci una profonda testimonianza di ciò che è accaduto e che è estremamente importante ricordare.

Sono inoltre rimasta completamente affascinata dalla cultura vietnamita che fa da sfondo all’intera vicenda. Qui e lì sono infatti disseminate frasi e detti, alcuni dei quali lasciati volutamente in lingua originale per darci la possibilità di immergerci totalmente nell’atmosfera. 

L’autrice

Nguyễn Phan Quế Mai è una giornalista e poetessa, nata in Vietnam nel 1973. Ha lavorato per anni come venditrice ambulante e coltivatrice di riso. Successivamente si è trasferita all’estero grazie a una borsa di studio che le ha permesso di dedicarsi all’analisi degli effetti a lungo termine della guerra. Attualmente vive a Giacarta con il marito e i loro due figli e lavora per diverse organizzazioni internazionali.

“Quando le montagne cantano” è il suo romanzo d’esordio, scritto inizialmente solo in inglese con il titolo “The Mountains Sing”, uscito nel 2020, è stato poi successivamente tradotto anche in italiano e pubblicato nel 2021, grazie alla casa editrice Nord. 

In un’intervista rilasciata a Stradanove, l’autrice ha dichiarato: “Con ‘Quando le montagne cantano’ voglio mostrare che le guerre non solo uccidono e feriscono le persone, ma dividono le famiglie e le comunità, distruggono la natura così come la cultura e il tessuto stesso della società. Per questo si dovrebbero ad ogni costo evitare le guerre e tutti noi dovremmo contribuire di più alla pace

E quando le è stato chiesto quanto c’è della storia della sua famiglia in quella dei Tran, la famiglia protagonista del romanzo, l’autrice ha risposto così: “‘Quando le montagne cantano’ è una storia inventata, ma è ispirata alle esperienze della mia famiglia e delle persone che conosco. Mia nonna fu uccisa in un campo di granturco durante la Carestia, mio nonno morì a causa della Riforma Agraria e mio zio perse la giovinezza nella guerra. Per cercare di capire quello che avevano passato io ho scritto ‘Quando le montagne cantano’. Una volta il poeta Ocean Vuong ha detto che ci si aspetta che gli scrittori di colore siano un ponte che permette ai lettori di entrare nei loro mondi, ma noi siamo più che dei ponti, noi possiamo essere costruttori di mondi. Ho costruito il mondo di ‘Quando le montagne cantano’ con la mia immaginazione. La base di quel mondo sono la mia ricerca e le storie vere che ho raccolto, e la chiave per aprire quel mondo è l’immaginazione dei lettori”.

In un tweet