L’ultimo romanzo di Domenico Dara, pubblicato da Feltrinelli nella scorsa estate, racconta la storia di Timpamara, un piccolo paese di fantasia, e del suo bibliotecario Astolfo Malinverno, grande appassionato di libri e di letteratura.
Chi è Astolfo Malinverno
Il protagonista, zoppo dalla nascita, ha perso entrambi i genitori e di mestiere si occupa appunto della biblioteca del paese di Timpamara, famoso per la sua cartiera da cui, nelle giornate ventose, si levano pagine di libri che svolazzano sopra gli abitanti. Questi ultimi sono, in media, personaggi piuttosto strambi e curiosi, che spesso portano i nomi dei grandi personaggi della letteratura: Don Chisciotte, Victor Hugo…
Un giorno ad Astolfo viene proposto di diventare il nuovo guardiano del cimitero di Timpamara e lui, seppur non sia del mestiere, accetta di buon grado: al mattino si occuperà del camposanto e al pomeriggio della biblioteca.
Girovagando, sistemando e pulendo, la sua attenzione viene attirata dalla foto di una donna incastonata in una lapide: non vi sono però né nome, né data di nascita o morte. Incuriosito, Astolfo inizia a porsi domande sulla donna misteriosa: è molto bella e lui, pur non conoscendola, se ne innamora e la ribattezza Emma, come la Madame Bovary del famoso romanzo di Flaubert.
Segreti sepolti e storie svelate
La vita di Malinverno trascorre serena e tranquilla quando all’improvviso, proprio nel cimitero, vede comparire una figura femminile.
All’inizio è solo una fugace apparizione, tanto che egli crede quasi di sognare, ma poi la presenza si fa concreta e si rivela essere una bellissima donna, identica a quella sulla foto della lapide. Come è possibile? Chi è quella figura misteriosa?
Col passare del tempo, Astolfo riesce ad approcciarsi a lei e scopre essere la figlia della signora la cui foto giace sulla tomba sconosciuta. Se ne innamora perdutamente, ma lei nasconde un passato e una vita molto tormentata.
Malinverno cercherà in ogni modo di aiutarla a fare luce sulle sue origini, soprattutto su sua madre. Il destino, però, ha dei piani decisamente imprevisti per il custode del camposanto e per tutta Timpamara…
L’atmosfera del romanzo ricorda molto quella delle fiabe e lo stile è antico nel lessico così come nella sintassi: l’autore narra le vicende quasi come un moderno cantastorie, e come tale riesce a incantare e rapire. La storia raccontata da Domenico Dara è sicuramente fuori dal comune, mai banale, e l’atmosfera è suggestiva, anche se il finale lascia un po’ di amaro in bocca.
Nonostante questo, consiglio vivamente questo libro: Malinverno ci parla di vita e di morte, di amore, di lutto, di abbandono, di cose perdute e riconquistate, ma anche di sogni e di magia, di fantasia e immaginazione.
Se cerchi una lettura particolare, che ti tenga incollato alle pagine, allora questo libro fa decisamente per te!
L’autore: Domenico Dara
Domenico Dara è nato a Catanzaro il 2 febbraio 1971. Cresciuto a Girifalco, ha studiato alla facoltà di Lettere e Filosofia di Pisa, dove si è laureato nel 1996 con una tesi sulla poesia di Cesare Pavese. Nel 2013 è stato finalista al premio Italo Calvino con il romanzo “Breve trattato sulle coincidenze”, pubblicato dalla casa editrice Nutrimenti nel 2014. Il suo secondo romanzo, “Appunti di meccanica celeste“, ha vinto il Premio Stresa nel 2017.