“Geografia di un dolore perfetto” è l’ultimo romanzo dell’insegnante e scrittore Enrico Galiano, pubblicato da Garzanti a maggio 2023.
Di Enrico avevo apprezzato moltissimo il suo precedente libro “Dormi stanotte sul mio cuore” e ho deciso che avrei dovuto assolutamente leggere presto un’altra sua storia. Sentivo che quest’ultima non mi avrebbe delusa e infatti le mie aspettative non sono state disattese.
Credo di poter affermare che “Geografia di un dolore perfetto” sia il romanzo più intimo che l’autore friulano abbia scritto finora. Una storia intensa e travolgente, che indaga uno dei rapporti più belli e complicati che ci siano: quello tra padre e figlio.
Due padri e un figlio
Pietro ha una grande passione, quella per la geografia, e una vita apparentemente perfetta: un buon lavoro come professore universitario, un figlio e una moglie che adora. Ma nel suo cuore ci sono ferite ancora aperte, che faticano a rimarginarsi. Suo padre Nando se ne è andato via di casa quando lui aveva solo otto anni, senza dare spiegazioni. Da allora il suo rapporto con lui è sempre stato complicato e frastagliato, l’unica cosa che gli ha lasciato addosso è quella che Pietro ha sempre chiamato la “spezzanza”: la sensazione di essere spezzati, di vivere sempre a metà.
Se Nando è praticamente un fantasma, c’è però un’altra persona che egli ricorda sempre con gioia ed entusiasmo: Paco. Pietro lo ha sempre considerato un papà a tutti gli effetti, un uomo solido, presente, capace di ascoltarlo, di essere ciò che il suo vero padre non era stato in grado di essere. Con il passare del tempo, però, anche il loro rapporto si è incrinato e, a causa di una questione mai del tutto chiarita, non si vedono da diversi anni.
Un giorno, mentre Pietro è in vacanza con la famiglia, tutto precipita improvvisamente. Una telefonata gli annuncia che suo padre sta morendo. Il viaggio che lo porterà fino a Tenerife non sarà solo fisico, ma anche e soprattutto un viaggio introspettivo. Sarà l’occasione per guardare dentro sé stesso, fare pace con le ferite del passato e riuscire forse, finalmente, a vedere le cose da una nuova prospettiva.
Un romanzo intimo e semi-autobiografico
Quello di Enrico Galiano, come dice lui stesso nell’introduzione, è un romanzo di finzione che però si ispira a fatti realmente accaduti. Quello che racconta è il complicato rapporto che ha sempre avuto con i suoi padri, ma è allo stesso tempo una storia universale, che pone l’accento su una domanda fondamentale: quando si smette di essere figli? C’è un giorno, un momento in cui si smette di esserlo e si è soltanto un uomo o una donna? Probabilmente figli lo si è per sempre, nonostante tutto.
Come dicevo in precedenza, “Geografia di un dolore perfetto” è sicuramente il libro più intimo e profondo di Enrico e ciò traspare in modo evidente dalla sua scrittura così autentica, a tratti ironica, molto più spesso dolorosa. Si percepisce chiaramente quanto il suo cuore sia stato ferito, quanto abbia sofferto per questo rapporto così complesso.
La vicenda è narrata interamente dal punto di vista di Pietro, cosa che ho apprezzato molto, e la storia si lascia leggere tutta d’un fiato perché l’autore è abile nel creare quel piccolo effetto suspense che ti invoglia a procedere nella lettura per sapere cosa succede nel capitolo successivo. Quelli di Galiano sono in genere romanzi in cui occorre stare con una matita a portata di mano per poter sottolineare i passaggi più salienti, quei concetti che vorresti esprimere tu ma non sapresti usare le stesse belle parole.
Si viene catturati dal magnetismo della sua penna e questo romanzo non fa eccezione anche se, per quanto le abbia apprezzate, ho trovato che all’inizio ci fossero un po’ troppe frasi ben confezionate.
Pur non avendo mai vissuto un rapporto burrascoso con mio papà, mi sono sentita trascinata e coinvolta nella storia: ho riso e ho sofferto insieme al protagonista.
Per il tema affrontato, si tratta di un romanzo impegnativo e non leggero, ma non c’è solo sofferenza e dolore. Ci sono anche momenti gioiosi, che strappano un sorriso, ci sono ricordi importanti, c’è la volontà di comprendere per arrivare a nuove e preziose consapevolezze.
Ma, soprattutto, arrivata a metà libro, quando ormai pensavo di aver capito tutto, l’autore mi ha spiazzata con un colpo di scena che davvero non mi aspettavo. Questo è stato sicuramente il momento più bello di tutta la lettura, bravo Enrico!
L’autore
Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola media, ha creato la webserie “Cose da prof”, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook.
Nel 2020 “Il Sole 24 Ore” lo ha inserito nella lista dei dieci insegnanti più influenti sul web. Con le sue lezioni divertenti e un po’ fuori dal comune, porta la scuola a teatro con lo spettacolo “Eppure studiamo felici”.
Il suo romanzo d’esordio, “Eppure cadiamo felici”, in corso di traduzione in tutta Europa, è stato il libro rivelazione del 2017 e ha vinto il Premio internazionale Città di Como come migliore opera prima e il Premio cultura mediterranea.
Da questo libro è stata tratta anche l’omonima serie tv in onda da ottobre 2023 su RaiPlay.
Con Garzanti ha pubblicato diversi romanzi: “Tutta la vita che vuoi” (2018), “Più forte di ogni addio” (2019), “Dormi stanotte sul mio cuore” (2020), “Felici contro il mondo” (2021) e diversi saggi quali: “L’arte di sbagliare alla grande” (2020) e “Scuola di felicità per eterni ripetenti” (2022).
Per Salani, ad aprile 2022, è uscito anche il suo primo romanzo per ragazzi “La società segreta dei salvaparole”.