“Trema la notte”, uscito per Einaudi nel febbraio del 2022, è il terzo romanzo dell’autrice siciliana Nadia Terranova. Mi sono avvicinata a lei proprio grazie a questo libro e ho scoperto una scrittrice davvero talentuosa.
Ispirandosi a fatti realmente accaduti, la Terranova racconta una storia di dolore e di rinascita, di come una sola notte ha cambiato per sempre le vite e il destino di moltissime persone.
28 dicembre 1908
Nicola ha undici anni, vive a Reggio Calabria con i suoi genitori e subisce le angherie della madre, con cui ha un rapporto disfunzionale. Ogni notte infatti è costretto a dormire in uno scantinato, legato a un catafalco e per questo è spesso vittima di bruttissimi incubi.
Barbara invece di anni ne ha venti e vive a Scaletta Zanclea, un piccolo paese sulla costa siciliana. Anche lei ha un rapporto conflittuale con il padre, che vuole a tutti i costi farla sposare con un uomo che non ama.
Barbara sogna spesso di fuggire da quel genitore geloso e opprimente ed è ciò che fa quel 28 dicembre 1908, andando a trovare la nonna che vive a Messina. Per lei quegli sporadici viaggi rappresentano la sua unica valvola di sfogo, un modo per allontanarsi da quella provincia che le sta troppo stretta.
Quella sera del 28 dicembre lei è a teatro, a Messina, per vedere l’Aida con la nonna mentre, dall’altro lato dello Stretto, Nicola cerca di prendere sonno nello scantinato. All’improvviso però un forte boato si abbatte sulle due città e in un attimo tutto crolla: case, edifici, statue, monumenti… Il terribile terremoto che si abbatte sullo Stretto devasta le loro giovani vite e quelle delle loro famiglie.
Ora che hanno perso tutto, non possono che aggirarsi soli e indifesi tra le macerie. Entrambi cercheranno un modo per fuggire, per salvarsi e per un istante i loro sguardi e le loro esistenze si incroceranno e si mescoleranno, come le carte di un mazzo di tarocchi. Sarà solo un breve attimo, ma così violento che rimarrà impresso nella loro memoria per sempre.
Dolore e libertà: il paradosso della tragedia
Il terremoto sullo Stretto fu uno dei più devastanti del XX secolo. Nicola e Barbara perdono tutto, durante quella notte, ma allo stesso tempo ricevono in dono ciò che anelano di più al mondo: la libertà. A volte rimpiangono le loro vecchie “prigioni”, ma il terremoto offre loro la possibilità di costruire una nuova vita, magari più fragile e sghemba, ma colma di tutte quelle cose che prima avrebbero solo potuto sognare.
A dispetto del dolore e della devastazione, ecco che per entrambi la tragedia diventa quasi un regalo inaspettato e bellissimo: Nicola finalmente non dovrà più sottostare alle violenze di sua madre e Barbara non dovrà più giustificare i suoi comportamenti e le sue ambizioni.
I due protagonisti descritti dalla Terranova, le cui voci si alternano di capitolo in capitolo, sono semplicemente meravigliosi. Nicola incarna tutta la tenerezza e l’innocenza di un bambino di undici anni, mentre in Barbara ritroviamo tutta la caparbietà e la voglia di emancipazione di una giovane donna di inizio ‘900.
Sono giovani eppure fortissimi, nonostante tutto ciò che accade in quella notte, e nei giorni seguenti, riescono a non arrendersi.
Il racconto del loro breve incontro mi ha straziata e intenerita al tempo stesso. Due giovani vite che, per un tragico scherzo del destino, si incrociano e scoprono di avere più cose in comune di quanto avrebbero mai potuto immaginare.
“Trema la notte” è un romanzo breve, poco più di 150 pagine, bellissimo e commovente. Io personalmente non conoscevo la storia del terremoto dello Stretto e quindi la lettura è stata anche un’occasione per approfondire i terribili avvenimenti di quell’epoca. Impossibile ora non pensare a ciò che, purtroppo, sta accadendo in Siria e Turchia.
La prosa del libro è fluida, scorrevole, l’uso del lessico è sublime: una storia che si legge tutta d’un fiato. Mi sarei forse aspettata qualche frase dialettale, come spesso accade nei romanzi di Viola Ardone o Elena Ferrante, che invece la Terranova ha deciso di non impiegare.
Di questa autrice avevo sempre sentito parlare molto bene e non posso far altro che confermare la sua bravura. Ora che l’ho “scoperta”, recupererò sicuramente anche gli altri suoi due romanzi.
L’autrice
Nadia Terranova nasce a Messina nel 1978. Dopo la laurea in Filosofia e il dottorato a Catania, si trasferisce a Roma dove attualmente vive e lavora.
Nel 2015 esce il suo primo romanzo, “Gli anni al contrario”, pubblicato da Einaudi, che vince numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Premio Brancati e il Bridge Book Award. L’anno successivo il romanzo viene tradotto anche in Francia. Secondo un articolo de “La Repubblica”, “Gli anni al contrario” è tra i dieci romanzi italiani più belli usciti tra il 2009 e il 2019.
Nella sua produzione letteraria, la Terranova alterna romanzi a libri per bambini e ragazzi. Nel 2015 esce “Le nuvole per terra” e nel 2016 “Casca il mondo”. Nel 2018 viene pubblicato, sempre per Einaudi, il suo secondo romanzo “Addio fantasmi”, che si aggiudica numerosi premi e viene anche inserito nella cinquina finalista del Premio Strega 2019.
Nel marzo 2019 esce il libro per ragazzi “Omero è stato qui” che è poi tra i dodici finalisti per la quinta edizione del Premio Strega ragazzi e ragazze. Nel 2021 e nel 2022 pubblica altri due libri per ragazzi “Il segreto” e “Il cortile delle sette fate”.
Autrice tradotta in tutto il mondo, collabora con varie testate tra cui La Repubblica, Il Foglio, Tuttolibri e Linkiesta. È stata coautrice del programma radiofonico Pascal condotto da Matteo Caccia su Radio Due ed è tra i docenti della Scuola del Libro di Roma. Dal 2021 ha una rubrica su Vanity Fair, “Sirene”, in cui racconta storie di donne contemporanee.
Nel 2022 con “Trema la notte” vince la XXI edizione del Premio nazionale Elio Vittorini.
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