Dopo il clamoroso successo de “La portalettere”, il romanzo più venduto in Italia nel 2023, Francesca Giannone torna finalmente in libreria con “Domani, domani”, uscito il 18 giugno 2024 sempre per la casa editrice Nord.
In tantissimi eravamo in attesa di un suo nuovo, emozionante romanzo e Francesca non si smentisce, regalandoci una storia vivida e appassionante in cui un fratello e una sorella, uniti da una forte passione comune, faranno una scelta che cambierà per sempre le loro vite.
Casa Rizzo. Fabbrica di saponi dal 1920
Salento, fine anni Cinquanta. Lorenzo e Agnese, terza generazione di saponieri, sono due fratelli molto uniti, seppure con personalità e caratteri molto diversi: pacata e timorosa lei, più spavaldo e impulsivo lui. Per loro il saponificio creato da nonno Renato molti anni prima è sempre stato casa, la loro casa. Fin da piccoli amavano girovagare in quel luogo, sentire l’aroma di fiori ed essenze e guardare il nonno creare saponette profumatissime, tra cui la Marianne – dedicata all’amore della sua vita, nonna Marianna – conosciuta e apprezzata ormai in tutta Italia.
Agnese e Lorenzo non potrebbero essere più felici e il loro futuro sembra già segnato, finalmente saranno al timone della fabbrica. Tutto però crolla improvvisamente quando il padre, Giuseppe, comunica loro di aver venduto il saponificio, un’eredità che, al contrario dei figli, lui ha sempre vissuto come un peso.
L’idea di lavorare come dipendenti non è certo ciò che si aspettavano e i due fratelli fanno una scelta che li porterà, inevitabilmente, su strade diverse: Lorenzo, in preda a una profonda rabbia, se ne va ripromettendosi di trovare i soldi necessari per riprendersi ciò che gli spetta, Agnese decide invece di restare, di rimanere “dov’è casa sua”.
Per la prima volta, i due fratelli si ritrovano distanti e una profonda crepa sembra aprirsi nelle loro vite e nei loro cuori. In fondo vogliono la stessa cosa, Lorenzo e Agnese, ma, mentre uno ha agito di pancia, d’istinto, nell’altra ha prevalso la razionalità. Cosa ci sarà nel loro domani?
Un romanzo di scelte e rimpianti
Quanto è difficile, a volte, fare una scelta? Perché inevitabilmente scegliere significa rinunciare a qualcos’altro. Lorenzo, andando via di casa, rinuncia alla sua famiglia mentre Agnese, decidendo di restare, lascia andare una parte della sua libertà, anche se poi l’amore la metterà di nuovo di fronte a un bivio. Chi dei due fa la scelta più giusta? Impossibile dirlo.
Quello di Francesca Giannone è un romanzo di formazione, che tratta il tema dei legami familiari e dell’amore fraterno, ma è soprattutto una storia di coraggio, di scelte e di rimpianti, che ci invita a riflettere e ci pone un quesito fondamentale: cosa siamo disposti a fare per realizzare i nostri sogni? Quale prezzo siamo disposti a pagare?
I personaggi creati da Francesca sono appassionanti e ben caratterizzati, molto facile dunque entrare in empatia con l’uno o con l’altro. Personalmente, mi fossi trovata al posto di Agnese e Lorenzo avrei avuto delle serie difficoltà a prendere una decisione. Forse, essendo io piuttosto razionale, riflessiva e ancorata alle mie radici, mi rivedo di più nella personalità di Agnese che, nonostante tutto, non vuole rinunciare alla sua famiglia ed è anche l’unica che cerca di comprendere le motivazioni dietro alla decisione di suo padre.
“Domani, domani” è un romanzo che mi ha coinvolta e appassionata fin dalle prime pagine. Nonostante la narrazione avvenga in terza persona, l’autrice ha la grande capacità di far immergere completamente il lettore nelle menti dei protagonisti, facendo percepire i loro pensieri e sentimenti, e di permettere di calarsi appieno nelle atmosfere della storia. Durante la lettura mi sembrava davvero di sentire gli odori e i profumi del saponificio, di vedere Agnese miscelare olii ed essenze per dare vita al sapone perfetto. Si avverte chiaramente tutto l’amore e la passione che i due fratelli nutrono nei confronti della fabbrica e quanto le loro decisioni siano sofferte.
Per quanto riguarda l’ambientazione, come per il romanzo precedente ci troviamo di nuovo in Salento, luogo molto caro all’autrice. Stavolta però il paesino in cui si svolge la storia, Araglie, non esiste davvero, anche se ci sono tutti gli elementi che lo rendono uno dei tanti riconoscibilissimi borghi pugliesi. Le vicende si svolgono tra il 1959 e il 1960, gli anni del boom economico, che segnano un ritrovato benessere per l’Italia. Come per l’ambientazione, anche qui la ricostruzione storica è ben curata e si percepisce il meticoloso lavoro di ricerca svolto da Francesca, anche per quanto concerne lo sviluppo del saponificio.
Come dicevo in precedenza, “Domani, domani” mi ha catturata fin dal principio ed è riuscito a tenere sempre alta la mia attenzione. L’epilogo però, a mio parere, è stato un po’ dolce-amaro. Senza fare spoiler, devo ammettere che speravo in un finale diverso, ma da una parte posso anche comprendere la scelta dell’autrice di non voler consegnare al lettore una conclusione troppo scontata.
Confesso di non aver ancora letto “La portalettere”, e credo ormai di essere rimasta una delle pochissime, ma mi riprometto di recuperarlo al più presto!
L’autrice
Francesca Giannone è nata a Lecce nel 1982. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Si è poi trasferita a Bologna dove ha frequentato il corso biennale di scrittura della Bottega di Narrazione “Finzioni” e ha curato la catalogazione dei trentamila volumi dell’Associazione Luigi Bernardi.
Il suo romanzo d’esordio “La portalettere”, ispirato alla storia vera della bisnonna Anna Allavena, ha avuto un incredibile successo e ha venduto quattrocentomila copie in un anno, diventando così il romanzo più venduto in Italia nel 2023. In corso di traduzione in 34 paesi, le è valso il Premio Bancarella e il Premio Amo Questo Libro delle librerie Giunti. La Lotus Production ne ha anche già acquistato i diritti cinematografici.
A giugno 2024 è uscito il suo secondo romanzo “Domani, domani” sempre con la casa editrice Nord.