Ana Reyes - Casa dolce casa - Feltrinelli

Ciò che non ricordi può distruggerti: “Casa dolce casa” di Ana Reyes

Dopo la pausa natalizia, eccomi tornata su questi schermi con la prima recensione librosa del 2024! Oggi ti racconto di “Casa dolce casa”, il thriller d’esordio dell’autrice di origini guatemalteche Ana Reyes, pubblicato in Italia da Feltrinelli a ottobre 2023.

Era da tempo che non leggevo un bel giallo o un thriller e così, attratta dalla trama e dalla bellissima copertina, ho deciso che era arrivato di nuovo il momento di buttarmi a capofitto in una storia avvincente e coinvolgente, una di quelle che ti lasciano con il fiato sospeso fino alla fine. 

Pittsfield, Massachusetts. La giovane Maya ha solo 17 anni quando vede morire improvvisamente, e in circostanze misteriose, la sua migliore amica Aubrey

Un attimo prima stava parlando con Frank, uno dei ragazzi più affascinanti della città per cui anche Maya si era presa una cotta, e un attimo dopo si accascia a terra. Tra i due nessun contatto, nessuna sostanza, nessuna arma utilizzata.

Maya resta molto scossa dall’accaduto e, per far fronte all’ansia e all’insonnia che la tormentano, inizia ad assumere il Clonazepam, una benzodiazepina con proprietà ansiolitiche e sedative, da cui presto però diventa completamente dipendente

Tormentata dagli incubi e offuscata da allucinazioni, la ragazza non è mai riuscita a confessare la sua dipendenza al fidanzato Dan, con il quale convive ormai da qualche tempo. Oltre alla confusione mentale, c’è un sogno che Maya fa in maniera ricorrente: una casetta isolata, in mezzo a un fitto bosco.

Quando, dopo sette anni dalla scomparsa di Aubrey, si imbatte casualmente in un video su internet, che mostra un’altra ragazza morta nelle stesse circostanze e con la stessa dinamica della sua migliore amica, Maya si rende conto che è arrivato il momento di tornare a indagare e capire davvero cosa sia successo.

Cosa c’entrano quella strana chiave e quel capanno isolato nel bosco che continuano a tornarle in mente? Perché quando stava insieme a Frank c’erano dei momenti che non riesce a ricordare con chiarezza? Forse le presunte allucinazioni e i suoi vuoti di memoria nascondono una scottante verità

Sono rimasta piacevolmente colpita dalla lettura di “Casa dolce casa”. Il romanzo si è rivelato un bel thriller psicologico, che mi ha tenuto con il fiato sospeso fino all’epilogo finale. La tensione che si percepisce è resa ancora più palpabile dai buchi di memoria di Maya che, come la stessa protagonista, confondono profondamente anche il lettore.

Ana Reyes - Casa dolce casa - Feltrinelli

La scrittura è fluida e scorrevole, la storia si lascia leggere tutta d’un fiato anche se, personalmente, ho cercato di centellinarla il più possibile perché, se da un lato non vedevo l’ora di scoprire la verità, dall’altra non volevo che finisse troppo in fretta!

I capitoli si alternano su due piani temporali: il presente e il passato. Nel presente troviamo la protagonista, Maya, alle prese con la lotta contro la sua dipendenza da benzodiazepine e la volontà di indagare per scoprire cosa realmente sia successo alla sua amica. Nel passato, invece, viene indagato il rapporto stretto che legava le due ragazze, ma anche i loro comportamenti spesso sfrenati, frutto del consumo di alcol e droghe, e l’incontro con Frank, enigmatico bibliotecario di Pittsfield, capace di attirare entrambe come una calamita.

Gli strani sogni di Maya, le sue allucinazioni e i suoi ricordi sfocati sono un abile espediente usato dall’autrice per spaesare il lettore di pagina in pagina, lasciandolo pieno di dubbi e interrogativi fino alla fine. Il confine tra sogno e realtà diventa estremamente labile, al punto da non riuscire quasi più a distinguerli. 

Personalmente avrei preferito una narrazione in prima persona, dal punto di vista della protagonista, ma nonostante ciò sono comunque riuscita a empatizzare con lei, a percepire i suoi pensieri, i suoi incubi e le sue frustrazioni. 

Se sei un amante dei thriller, non aspettarti il classico colpo di scena a ogni capitolo perché non lo troverai. “Casa dolce casa” è una storia che tiene incollati alle pagine, ma che si snoda piano piano, creando continuamente un effetto suspense. Ed è proprio questo che mi ha invogliato ancora di più nella lettura, perché si scopre solo man mano ciò che realmente è accaduto. 

Non un thriller convenzionale insomma, ma un romanzo dark con una trama originale e ben congegnata, capace di tenere vivi l’attenzione e il coinvolgimento, trattando anche diverse tematiche quali la fragilità della mente umana, la ricerca delle proprie radici, i rapporti familiari, l’amicizia e la solidarietà femminile. 

Per me, promosso a pieni voti!

Ana Reyes, autrice di origini guatemalteche, è cresciuta negli Stati Uniti. Laureata alla Louisiana State University, attualmente insegna scrittura creativa e vive con il marito a Easthampton, in Massachusetts. 

Ana Reyes - Casa dolce casa - Feltrinelli

Il suo thriller d’esordio “Casa dolce casa”, titolo originale “The House in the Pines”, è stato scelto dall’attrice e produttrice cinematografica Reese Witherspoon per il suo book club ed è diventato un vero e proprio caso editoriale. 

In corso di traduzione in undici paesi, il romanzo è rimasto per più di due mesi ai vertici della classifica dei bestseller del “New York Times”.