Mirinae Lee - Le otto vite di una centenaria senza nome - Nord

“Le otto vite di una centenaria senza nome”: l’enigmatico romanzo di Mirinae Lee

Le otto vite di una centenaria senza nome” è il romanzo d’esordio dell’autrice coreana Mirinae Lee, uscito per la casa editrice Nord a gennaio 2024. Tra le proposte letterarie del nuovo anno, questa era indubbiamente una delle più attese da librai e lettori.

Quella di Mirinae è una storia enigmatica, potente e dolorosa, che, attraverso le vicissitudini della sua funambolica protagonista, offre anche uno spaccato della situazione storico-politica coreana, dal 1938 agli anni 2000. Un libro che, per trama e copertina, mi ha catturato fin dal primo istante!

Mook Miran pensava che non avrebbe mai rivelato a nessuno i suoi segreti. Un giorno, un’impiegata della casa di riposo in cui risiede le chiede di riassumere la sua vita in tre parole, per poter poi scrivere il suo futuro necrologio.

Mirinae Lee - Le otto vite di una centenaria senza nome - Nord

All’anziana signora però tre parole non sono sufficienti per descrivere la sua lunga e tormentata esistenza. Decide così di offrirgliene sette, perché tante sono le vite che ha vissuto: spia, amante, artista della fuga, schiava, assassina, terrorista, madre… più una, che il lettore è chiamato a scoprire e svelare.

Ed è così che la signora Mook inizia a raccontare, a quella che chiama “la sua biografa”, tutto ciò che ha dovuto vivere e sopportare durante gli anni della guerra di Corea e della Seconda Guerra Mondiale: la fame, le privazioni, i maltrattamenti, gli inganni e le decisioni difficili e sofferte che ha dovuto prendere pur di poter sopravvivere.

Quello che emergerà dal suo racconto è il ritratto di una donna forte, intelligente e coraggiosa che, nonostante il dolore subito e le numerose avversità, non si è lasciata abbattere e ha sempre trovato il modo di cavarsela anche a costo di dover pagare un prezzo altissimo. Una donna che ha assunto numerose identità e che ora, alla soglia dei cento anni, è chiamata a sciogliere il mistero che aleggia intorno alla sua ottava e ultima vita.

Ispirandosi al percorso di vita della prozia, Mirinae Lee ci offre un romanzo intenso, emozionante, crudo e doloroso. Un romanzo che, come dicevo in precedenza, narra anche la complessa storia di una nazione tormentata, quella coreana, di cui io conoscevo davvero molto poco.

Potremmo definire questo libro come una matrioska di storie: ogni capitolo infatti rivela una delle otto identità della protagonista, narrate però non sempre dal suo punto di vista. Le diverse vite, inoltre, non sono inserite in ordine cronologico, come ci si aspetterebbe, e questo, a mio avviso, crea un po’ di spaesamento nella lettura. Non sempre risulta chiaro come Miran si inserisca all’interno delle varie storie e per questo motivo il romanzo richiede un grado di concentrazione piuttosto elevato. Non si tratta dunque di una lettura semplice e più volte potresti trovarti a dover tornare indietro per cercare conferme tra le pagine. 

L’ordine cronologico avrebbe forse permesso una lettura più fluida e meno complicata, ma allo stesso tempo ho apprezzato moltissimo lo spunto originale dell’autrice. Mai mi era capitato di leggere un libro così particolare, in cui anche il lettore è parte integrante della storia. “Le otto vite di una centenaria senza nome” è un libro da leggere senza fretta, che si snoda piano piano e ci invita a mettere insieme tutti i tasselli per risolvere il puzzle finale. Anche se le storie potrebbero sembrare slegate tra loro, ogni dettaglio in realtà è importante e occorre stare attenti a non tralasciare nulla.

A un certo punto ci si sente talmente implicati e ammaliati dalle vicende della protagonista, che risulta difficile riuscire a staccarsi dalle pagine. Poco importa se la narratrice è un po’ subdola e non sempre affidabile, perché riesce comunque a innescare la volontà e la caparbietà di mettere insieme i pezzi per poter ricostruire l’intera storia.

Nonostante qualche difficoltà, soprattutto iniziale, l’ho trovato un romanzo altamente coinvolgente, unico nel suo genere, che consiglierei a chi ha voglia di sperimentare e di uscire dalla propria zona di comfort. 

Laureata in Letteratura inglese alla Columbia University e in Letterature Comparate alla University of Hong Kong, Mirinae Lee è nata e cresciuta in Corea del Sud e attualmente vive a Hong Kong con il marito e i due figli. 

Mirinae Lee - Le otto vite di una centenaria senza nome - Nord

“Le otto vite di una centenaria senza nome”, titolo originale “8 Lives of a Century-Old Trickster”, è il suo romanzo d’esordio.

Sognava di scrivere fin da bambina, ma il desiderio è tornato impellente solo quando era trentenne, e ci ha messo ben quattro anni per scrivere questo libro, ha dichiarato in un’intervista per “Io donna”. Inoltre, quando le è stato chiesto come si era documentata sul periodo storico vissuto dalla protagonista, ha così risposto:

Ho letto libri, ho parlato con alcuni fuggitivi dalla Corea del Nord e ho visto molte interviste a comfort woman coreane. I dettagli più agghiaccianti del loro calvario provengono da queste testimonianze. Ma il mio obiettivo come romanziera non è narrare i fatti storici in modo accurato, bensì fornire ai lettori un contesto convincente, in cui inserire le mie storie. Come scrivo nei ringraziamenti, mi sono presa alcune libertà nel creare la mia narrazione.”