Silvia Dai Pra' - I giudizi sospesi - Mondadori

“I giudizi sospesi”: il dramma familiare di Silvia Dai Pra’

“I giudizi sospesi” è il quarto romanzo dell’autrice toscana Silvia Dai Pra’, pubblicato da Mondadori ad aprile 2022. 

Incuriosita dai tanti pareri positivi che avevo sentito tra amiche e colleghi librai, ho deciso anch’io di avventurarmi nella lettura di questo corposo romanzo familiare. A discapito delle oltre 400 pagine, è un libro che scivola via, anche se in alcune parti l’ho trovato un po’ lungo. D’altronde la storia che l’autrice racconta è talmente intensa, che era giusto si prendesse i suoi doverosi spazi. 

Silvia Dai Pra - I giudizi sospesi - Mondadori

Un’apparente felicità

I Giovannetti sono una famiglia felice, o almeno così sembra. Papà Mauro è un professore di liceo, il prof “bello e impossibile”, amato e stimato da tutti, allievi compresi. Mamma Angela è una donna ordinaria e insegna storia dell’arte alle scuole medie. Perla – la perla – è la primogenita, bellissima, bravissima a scuola e sembra incarnare la perfezione assoluta. E poi c’è Felice, detto Felix, il fratello minore, sovrappeso, bullizzato dai compagni, che vive perennemente nell’ombra della sorella, messo in disparte persino dai propri genitori.

Mi rattristava sapere che, anche portando in tasca qualche grammo di fumo, anche finendo in questura con cinque compagni di terza media, non ero stato in grado di attirare la sua attenzione, e di invogliarlo ad appoggiare il suo sguardo su di me, distogliendolo, anche solo per un istante, da quella perla rara che mi era stata data per sorella.

Silvia Dai Pra’ – I giudizi sospesi

L’idillio si infrange quando nella loro vita fa la sua comparsa James Tocci, di cui Perla si innamora perdutamente. James è il tipico ragazzo belloccio ma poco raccomandabile, sfaticato, su cui girano voci per niente rassicuranti. Perla inizia a cambiare radicalmente, si chiude in sé stessa e smette di essere la ragazza e la figlia perfetta che era stata fino a quel momento. Anzi, sembra quasi liberarsi di un fardello e a un certo punto sfoga la sua frustrazione su Felix.

Io devo sempre essere migliore degli altri! Tu non puoi sapere che vuol dire. Da te nessuno si è mai aspettato niente. Tu sei sempre stato libero. Piantala di fare il fratello maggiore che non sei. Lasciami vivere.

Silvia Dai Pra’ – I giudizi sospesi

Genitori e fratello non possono che essere preoccupati ma, purtroppo, l’influenza di James sarà così forte e devastante da trascinare tutta la famiglia in un baratro dal quale sarà difficile uscire. 

Felix, il personaggio chiave

Il romanzo è suddiviso in quattro sezioni cronologiche: 1998, 2005, 2015 e 2023. La voce narrante è quella di Felix, che racconta, a ritroso, tutte le vicende dal suo punto di vista. La narrazione sembra quasi una lettera, una confessione a noi lettori e, naturalmente, a sua sorella. All’inizio, negli anni ‘90, lui è semplicemente il figlio minore, messo sempre in secondo piano, ribattezzato “piumino” per le sue forme morbide e generose. Col passare del tempo subisce una vera e propria metamorfosi: il suo fisico cambia, si evolve, diventa ricercato e apprezzato dalle ragazze, si mette sotto con lo studio e riesce persino a laurearsi, al contrario di quanto succederà alla sorella. 

Quando la situazione con James si fa sempre più critica, Felix è il primo a esserne turbato. Non si capacita di come la sorella abbia potuto cadere così in basso e allo stesso tempo si prodiga per salvarla, alla stregua di un padre. Mauro infatti è ormai diventato un derelitto: una volta in pensione, non si cura più del suo aspetto e preferisce trascorrere le sue giornate in casa. Anche Angela ha preferito tirare i remi in barca e, grazie alla vincita di un concorso per diventare preside, si è trasferita in un’altra regione. La sua fuga potrebbe sembrare una soluzione di comodo ma forse, in qualche modo, si sente responsabile di ciò che è accaduto alla figlia. 

Rimasto praticamente solo, tocca quindi a Felix prendere in mano le redini della situazione e provare, a ogni costo, a riportare a casa Perla. 

Il suo modo di narrare le vicende all’inizio mi è apparso un po’ ostico, in quanto i primi capitoli sono costellati da frasi incise, scritte tra parentesi, per permetterci di capire quali sono i suoi pensieri e le sue impressioni. Superato questo primo “ostacolo”, gli incisi diventano sempre meno e la lettura scorre molto più fluida

James Tocci, l’antagonista

James Tocci è sicuramente l’antagonista di questa storia. Il ragazzo che nessun genitore vorrebbe vedere accanto alla propria figlia. Additato come violento e manipolatore, si comporta male anche con Perla, ma lei, per qualche strano motivo, continua a voler rimanere con lui. La loro relazione è un continuo tira e molla, tra i giudizi negativi di lei e le accuse di lui, eppure sembra che entrambi non riescano a staccarsi l’uno dall’altra. Ci provano, di tanto in tanto, ma il loro rapporto è quasi ossessivo, seppur James continui a collezionare una donna dopo l’altra

Perla forse continua a voler stare con lui per proteggere in qualche modo la sua famiglia, ha paura che lui possa fare loro del male per vendicarsi, fino a quando un evento drastico lascerà il lettore con il fiato sospeso. La parte che ho preferito è stata sicuramente l’ultima, quella che si svolge nel 2023, perché dopo aver letto e vissuto tutto l’evolversi della vicenda, si arriva al momento culmine, quello della resa dei conti, quel momento che ti tiene incollato alle pagine perché non vedi l’ora di sapere come va a finire! L’ultimo macro-capitolo ha suscitato in me quel bell’effetto suspense che tanto amo.

Al contrario di Felix, che è un personaggio adorabile, il fratello che ognuno vorrebbe avere e con il quale è impossibile non empatizzare, James è il classico ragazzo detestabile, che ispira antipatia non appena fa la sua comparsa sulla scena, messo lì apposta per creare scompiglio. Un personaggio senza pregi e qualità, che cerca sempre e comunque di passare dalla parte della vittima, ma che allo stesso tempo sembra suscitare fascino in tutte le persone che incontra. 

Più andavo avanti nella lettura e più non potevo fare a meno di paragonare James a Nino Sarratore, l’infame per eccellenza della saga de “L’amica geniale” di Elena Ferrante. Le analogie tra i due sono tantissime ed entrambi sono assolutamente odiosi e insopportabili! Chissà che la Dai Pra’ abbia preso qualche spunto per il suo personaggio?

L’autrice

Silvia Dai Pra’ è nata nel 1977 in Toscana, a Pontremoli, è cresciuta a Massa e ora vive a Roma. Laureata in Lettere, ha conseguito un dottorato di ricerca su Elsa Morante. Attualmente insegna in una scuola serale e si occupa di istruzione per vari giornali e riviste. 

Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo “La bambina felice”, con la casa editrice Gramese. Nel 2011 è uscito “Quelli che però è lo stesso” (Laterza) e nel 2019, sempre per la Laterza, ha pubblicato “Senza salutare nessuno. Un ritorno in Istria”, che racconta la verità sulla storia del suo bisnonno Romeo Martini, finito nella foiba di Vines.

In un tweet