Cristina Caboni - La ragazza dei colori - Garzanti

Una tela per due vite: “La ragazza dei colori” di Cristina Caboni

A settembre del 2021 è uscito “La ragazza dei colori”, il nuovo romanzo di Cristina Caboni, pubblicato dalla casa editrice Garzanti

Finora ho letto due dei suoi ormai numerosi libri, “La rilegatrice di storie perdute” e “La casa degli specchi”, e ne sono rimasta piacevolmente colpita, sia per la trama sia per lo stile nel narrare le vicende. Ora quindi aspetto sempre con entusiasmo l’uscita di un suo nuovo lavoro: il modo di raccontare di Cristina è dolce e delicato, le sue storie sono quasi come una tenera carezza. In questo, “La ragazza dei colori” non fa eccezione.  

Una storia di coraggio e determinazione

Ai coraggiosi, a chi non accetta le ingiustizie, a chi con il sorriso e un fiore in mano cambia il futuro e regala speranze.

Cristina Caboni – La ragazza dei colori

Inizia con questa dedica il nuovo romanzo di Cristina che, ispirandosi a una storia vera, ci narra le vicende della giovane Stella e della sua anziana prozia. Da Genova, la ragazza è in fuga verso Bardolino, una piccola città sul Lago di Garda, dopo aver ricevuto una cocente delusione lavorativa. Ad accoglierla nell’antica villa di famiglia c’è zia Letizia, un’adorabile e vivace novantenne, rimasta vedova da qualche tempo. L’idea iniziale di Stella è quella di rimanere per un breve periodo lì a Bardolino e di partire poi alla volta di qualche città europea per ricominciare una nuova vita. Durante il suo soggiorno, però, si imbatte in una logora valigia contenente una serie di variopinti disegni infantili. Cosa ci fanno in casa della zia? E perché il suo defunto zio Orlando ha voluto che lei li trovasse? 

Cristina Caboni - La ragazza dei colori - Garzanti

Quando prova a farne parola con la zia, quest’ultima si rifiuta di parlarne e anzi sembra anche molto scossa. Abbagliata dai vivaci colori dei disegni e mossa dalla curiosità, Stella decide di vederci chiaro e di indagare. Quello che scoprirà è una storia che va molto indietro nel tempo, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, quando Letizia, armata di coraggio e determinazione nonostante la sua giovane età, decise di partire alla volta di Nonantola, un piccolo paese dell’Emilia Romagna, per cercare di proteggere i tanti bambini ebrei in fuga e salvarli dallo sterminio dei campi di concentramento nazisti. 

Tuttavia, ciò che Stella non può immaginare è il senso di colpa che attanaglia la zia e che grava come un macigno sulla sua vita. Toccherà quindi a lei capire cosa è successo davvero e perché la zia non ne abbia mai voluto fare parola. 

Quando i colori aiutano a ritrovarsi

Attraverso le sue ricerche, Stella si imbatterà così in uno dei periodi più bui e terribili della nostra storia, ma capirà anche che il buio non può durare in eterno e che il sole torna sempre a splendere. Sarà una lezione di vita anche per sé stessa, lei che ha sempre cercato di ingabbiare la sua passione per l’arte e per la pittura per paura che questa potesse travolgerla completamente, così come era stato per suo padre. Un padre completamente assente, concentrato solo sul lavoro e sulla carriera. 

Ma una passione così impetuosa non la si può tenere rinchiusa a lungo perché tanto prima o poi lotterà per venire fuori. Stella, grazie alla vicenda vissuta dalla prozia, capisce che è arrivato il momento di lasciarsi andare, di essere più coraggiosa e di lasciarsi condurre dalla pittura: solo così potrà essere davvero felice. 

I colori la aiuteranno a ritrovare la fiducia in sé stessa, grazie anche all’incontro fortuito con il giovane Alexander, un medico chirurgo londinese che, come Stella, è in fuga da uno spiacevole evento che non riesce a scrollarsi di dosso. Tra di loro nascerà un legame che poi si rivelerà essere molto speciale. Insieme riusciranno a ricucire vecchie ferite, a riaccendere la speranza e a credere di nuovo nella forza dei propri sogni.

“I sogni dovrebbero essere sempre così”.
“Così come?”
Lui si voltò a guardarla. “Immensi”.

Cristina Caboni – La ragazza dei colori

Una narrazione a doppio filo

“La ragazza dei colori” è dunque una storia che si sviluppa lungo due linee temporali. C’è il tempo presente in cui viene narrata la vicenda di Stella, della sua vita e della sua indagine nel passato della zia. E poi c’è il racconto di Letizia, negli anni che vanno dal 1942 al 1945, quando era solo una ragazza ma rischiò comunque la sua vita pur di portare in salvo centinaia di bambini innocenti, e del suo romantico incontro con Orlando, il soldato che poi diventò suo marito. 

I capitoli sono quindi un alternarsi di presente e passato e la narrazione è sempre in terza persona: ora le vicende sono narrate dal punto di vista di Stella, ora da quello di Letizia. Una narrazione davvero armonica e scorrevole, che si legge tranquillamente nonostante le quasi 300 pagine. 

Una particolarità è che, tra i romanzi di Cristina Caboni che ho letto, questo mi sembra l’unico ad avere degli accenni storici. Ammetto di non esserne una grande appassionata, ma questo libro non l’ho trovato per nulla pesante, anzi… l’autrice è riuscita a raccontare un pezzo di storia italiana quasi dimenticato con molta naturalezza, senza però mai essere superficiale. La storia si ispira a fatti realmente accaduti, ma è romanzata, e questo la rende molto fruibile anche da chi non è un assiduo lettore di libri storici. A primo impatto potrebbe quasi sembrare un romanzo triste, ma non è così: certo i fatti accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale furono cupi e strazianti, ma questo non deve scoraggiare dal leggerlo, in fondo è bene conoscere ciò che è accaduto per non dimenticare. E poi questa è comunque una bellissima storia di speranza e di fiducia nel futuro, narrata con delicatezza e consapevolezza.

L’autrice

Classe 1968, Cristina Caboni è nata e cresciuta a San Sperate, un piccolo paese in provincia di Cagliari, dove oggi vive con il marito e i tre figli. Oltre alla scrittura, la sua grande passione sono le api – Cristina infatti lavora nell’azienda apistica di famiglia – e le rose, delle quali coltiva una grande varietà di specie. 

Cristina Caboni - Foto di Cosimo Maffione

Il mio primo ricordo è il profumo del pane appena sfornato. Il profumo delle rose invece mi racconta sempre qualcosa di mia madre. Mio marito invece sa di miele e propoli. Il miele accompagna tutta la stagione, e le erbe aromatiche di cui amo riempire vasi e cassetti alternano la freschezza della menta con la salvia più pungente, e il rosmarino aromatico. I profumi dunque hanno sempre fatto parte di me, e hanno reso la mia vita infinitamente più intensa”.

Inevitabile quindi che i suoi primi romanzi prendessero spunto proprio da queste sue due grandi passioni. L’autrice ha esordito infatti nel 2014 con “Il sentiero del profumi”, diventato poi un best seller e venduto anche in molti altri paesi. A questo sono poi seguiti diversi romanzi, tutti pubblicati da Garzanti: “La custode del miele e delle api” (2015), “Il giardino dei fiori segreti”, vincitore del Premio Selezione Bancarella nel 2017, “La rilegatrice di storie perdute” (2017), “La stanza della tessitrice” (2018) e “La casa degli specchi” (2019).

A distanza di sei anni dal primo libro, nel 2020 Cristina ha scritto “Il profumo sa chi sei”, sequel de “Il sentiero dei profumi”.

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